“CMA&PARTNERS” nasce proprio all’interno della nostra azienda e vede CMAlifts come capofila e promotrice di questo progetto. L’idea è diventata poi realtà con l’adesione e la partecipazione degli altri Partner che hanno accolto con grande entusiasmo il progetto.
I ricordi belli sono davvero tantissimi e sempre legati ai tanti eventi che abbiamo organizzato. Sicuramente il meeting pugliese è stato molto significativo per noi perché “giocavamo in casa” e abbiamo sentito di dover fare qualcosa in più, invitando tutti a visitare la nostra azienda, a Corato.
La prossima tappa sarà la Sicilia e lo diciamo davvero con tanta emozione perché rappresenta il primo passo di un lungo cammino che ci porterà per i prossimi anni a raccontare il progetto CMA&PARTNERS a centinaia di persone. Ci rimettiamo in marcia, dopo un’assenza forzata a causa dalla pandemia.
Ascolto e interazione sopra ogni cosa: noi tutti abbiamo davvero bisogno di confrontarci con gli altri. Il nostro settore, dopo tanti mesi difficili, deve tornare a puntare sul dialogo e quindi i nostri meeting saranno davvero orientati a creare connessioni tecniche e commerciali tra aziende ed addetti ai lavori.
Si può e si deve sempre migliorare. Dobbiamo aumentare le occasioni di confronto soprattutto dal punto di vista tecnico e a tal proposito gli esperti saranno presenti in tutte le date previste. I nostri meeting sono densi di interessanti interventi e spesso alcuni partecipanti vanno via con altri nuovi quesiti o dubbi da porre.
E’ vero che la nostra nazione è stata sempre all’avanguardia dal punto di vista normativo nel nostro settore, ma con l’introduzione delle direttive europee molto è cambiato. Ecco che per alcuni aspetti in Italia i vecchi decreti la fanno ancora da padrone, come se non si considerasse l’appartenenza ad una importante organizzazione quale è l’Unione Europea. Mi riferisco in particolare all’abbattimento delle barriere architettoniche, dove il dover rispettare un DM appartenente al secolo passato, causa una certa confusione nel nostro settore, a maggior ragione oggi dato che il DM 236/89 risulta la chiave di accesso per ottenere i bonus.
La nostra azienda ha mantenuto i livelli di produzione standard anche durante il lock-down ma dal punto di vista commerciale abbiamo risentito della stretta economica a livello globale. Ora, però, è tornato il momento di incrementare i ritmi e imporsi anche all’interno di mercati nuovi.
Noi conosciamo un’unica ricetta e si chiama Innovazione. Stiamo ultimando un nuovo stabilimento che sarà un esempio di automazione nel nostro settore. Crediamo che la qualità ripaghi sempre, alla lunga.
I nostri lavoratori sono il nostro bene più prezioso e per questo vanno sempre protetti e messi in condizione di lavorare sereni. Noi abbiamo rispettato scrupolosamente le direttive e in alcuni casi abbiamo fatto qualcosa in più, creando un vero e proprio ambiente “protetto”, nei limiti del possibile.
Il brand “Italia” vale tantissimo e molti mercati premiano la nostra lunga tradizione artigiana e la nostra attenzione al mondo del design. Il made in Italy è davvero la risposta alle tante difficoltà che stiamo vivendo a livello globale…
Il rispetto nei confronti degli altri (lavoratori o clienti) e nei confronti del lavoro stesso. Non a caso, la nostra azienda è stata fondata da due lavoratori del settore che sanno cosa significhi “sporcarsi le mani”: Giulio e Gaetano Caputo.
Il prodotto cinese, turco e greco rende difficile l’accesso ai mercati dell’est, ma per alcuni aspetti il prodotto italiano ha ancora voce in capitolo. Si dovrebbe appunto puntare ai mercati che più saprebbero apprezzare il prodotto italiano.