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I Partner si raccontano – Vincenzo Pattavina per DAPA

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  • Quando e chi vi ha parlato per la prima volta del progetto CMA&PARTNERS?

Più che un momento preciso, si può dire che cma e partners è il risultato di un comune sentire , che per un pò di tempo è rimasto inespresso, ma si è poi evidenziato , concretizzando le intenzioni in un progetto che ha preso forma in maniera sempre più nitida e si è perfezionato nel corso degli anni.

 

  • Quale il più bel ricordo legato all’esperienza con il Gruppo?

Il più bel ricordo è il primo meeting a Roma che registrò la presenza di circa 400 aziende. Un grande inizio!

 

  • Come e dove dovrebbero essere le prossime tappe del tour di CMA&PARTNERS?

Ricominceremo il 14 aprile dalla Sicilia presso Saracen Sands Hotel& Cingress Centre, ospiti del nostro amico Salvatore Nasca (EMATIC). Devo dire che siamo tutti molto entusiasti di ricominciare con i tour CMA&PARTNERS.

 

  • Su cosa pensate sia giusto concentrare l’attenzione per il prossimo anno?

L’attenzione verterà prevalentemente sui nostri nuovi prodotti, molti dei quali realizzati per uniformarsi alle nuove normative. In particolare la nuova 10411. Sarà importante il confronto sulle soluzioni approntate con le aziende che parteciperanno al meeting.

 

  • Cosa potrebbe funzionare meglio nel progetto CMA&PARTNERS? Quali sono perciò gli aspetti da migliorare?

Il progetto è di per se valido. Dobbiamo renderlo ancora più articolato, verificando sul campo le nostre soluzioni produttive.

 

  • Dal punto di vista normativo in Italia ritiene che ci sia chiarezza? Su cosa invece sarebbe meglio concentrarsi, dal punto vista normativo, durante i prossimi incontri?

Infatti, trovandoci in presenza di nuove norme, è fondamentale avere un confronto sia tecnico che normativo, con chi probabilmente utilizzerà i nostri meccanismi.

 

  • Dal punto di vista aziendale invece quali sono le vostre sensazioni dopo il duro periodo di lock-down?

Ultimamente abbiamo avuto un numero molto elevato di collaboratori colpiti dal covid, anche se in maniera lieve.

Per due settimane, però, il nostro personale si è ridotto del 40%.

Ma ora stiamo riprendendo a ritmo pieno, cercando di recuperare il terreno perso, anche considerando la grande quantità di ordini pervenuti.

I progetti sono sempre numerosi e in quest’ultimo anno abbiamo migliorato il nostro prodotto sulle grandi misure, abbiamo realizzato le porte a soffietto, la soglia a scomparsa e molto altro che presenteremo, naturalmente, al prossimo incontro.

 

  • Cosa state progettando in azienda per “aggredire” strategicamente il prossimo anno?

Presentare i nuovi prodotti.

In questi ultimi due anni l’Ufficio tecnico Dapa si è dedicato anche alla progettazione di nuovi prodotti: la porta a soffietto, sviluppata in due tipologie: una dedicata alle modernizzazioni e una a norma 81.20/50. La soglia a scomparsa, nuova tipologia di soglia con guida di scorrimento non a vista con lo scopo di evitare bloccaggi indesiderati durante il funzionamento causati dall’accumulo di residui solidi nella stessa. Inoltre la realizzazione della nuova soglia permette la possibilità di rivestimenti migliorando la componente estetica.

Lo studio di nuovi progetti è andata di pari passo con la progettazione e produzione di Impianti standard e speciali, che continuano ad arricchire il nostro storico.

 

  • Sempre pensando alla recente pandemia, quali sono attualmente le vostre attenzioni dal punto di vista della sicurezza?

Cerchiamo di affinare le regole sulla sicurezza, con i nostri consulenti, continuamente. Per noi la sicurezza , specialmente negli ultimi anni, è diventata un elemento fondamentale.

 

  • Il Made in Italy è ancora un elemento premiante in questo settore. Perché?

Il made in Italy significa capacità di adattarsi al mercato senza adagiarsi sui risultati ottenuti. Significa formare i tecnici per migliorare i prodotti e avere un’area dedicata alla ricerca e sviluppo e all’innovazione che non può e non deve essere da meno rispetto alla produzione.

 

  • Quali sono i valori fondamentali su cui si basa la vostra azienda?

I valori sono l’attenzione per il lavoro, la collaborazione tra i dipendenti, la trasmissione delle informazioni, il rinnovarsi dell’azienda attraverso l’assunzione a tempo indeterminato di giovani, e la capacità di creare sinergie con altre aziende come dimostra la realtà di CMA e Partners.

 

  • Da quali mercati secondo lei occorre “guardarsi le spalle” dal punto di vista della concorrenza e quali invece sono un ottimo territorio per l’export?

Negli ultimi tempi stiamo guardando al nord e centro Europa, mercati che ritengo fondamentali. Per i concorrenti, credo che il miglior atteggiamento sia quello di concentrarsi sul proprio prodotto e innalzare la qualità dello stesso e il servizio che si offre.

Non voglio sottostimare la concorrenza, abbiamo tra l’altro dei competitors molto validi, ma la ricetta è quella di migliorarsi e crescere gradualmente, seguendo il singolo cliente ma, grazie ai nuovi macchinari acquistati, guardare anche alla grande produzione.

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